domenica 15 agosto 2010

Le sei direzioni

Và fuori; entra nell’aria e nelle sue fragranze occulte, prolungati verso l’infinito, trasforma in ali le tue scapole, offri la pelle del ventre come una coppa amante che assorbe senza timore il destino mortale. La tua pelle non è una prigione che ti priva del mondo, non vivi racchiuso in un’illusione che chiami “dentro”. Lascia che ti porti “fuori”, facendo cessare così l’inferno della separazione. Fa che il tuo corpo si allunghi nelle sei direzioni: in avanti, dove si accumulano i progetti; indietro, dove diecimila mani ti spingono alla vita; verso il tuo lato destro, dove nascono gli innumerevoli soli; e anche a sinistra, tramonto dove la partenza è la promessa del ritorno; in basso, abissi dove regna la torcia che è impossibile spegnere; e in alto, al di là delle stelle, luminosa assenza in cui sfumano le parole. Continua a estenderti così, e vedrai che arrivando al bordo che si immerge nella volontà invisibile, sentirai di essere una sfera crescente, e scoprirai il tuo centro.

Alejandro Jodorowsky, "Il Maestro e le Maghe"

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